
Mi è stato chiesto cosa ci sia di diverso tra un coach e uno psicoterapeuta, per esempio, o perché mai bisognerebbe rivolgersi a un coach e non ad altre figure professionali. Ho capito che è fondamentale fare chiarezza, perché c’è ancora molta confusione riguardo l’attività e l’intervento del coach rispetto ad altre figure. D’altronde è solo dal 2013 che la professione è regolarmente riconosciuta dalla legge in Italia, ed è negli ultimi anni che c’è un interesse crescente verso questo approccio.🎆🎆🎆
Il coaching si occupa dell’oggi e del domani. Non cerca di scavare nel passato per trovare le risposte, non si occupa di traumi o di questioni dell’essere. Si concentra sul trovare soluzioni e non tratta casi clinici o persone affette da problemi psicologici. Lo psicoterapeuta è la figura più adatta per curare problemi di origine esistenziale e psicopatologie. E’ laureato in psicologia o in medicina con una specializzazione di almeno quattro anni in una scuola riconosciuta ufficialmente dallo stato italiano.📃📃📃
Un buon coach NON analizza, NON giudica, NON interpreta storie e comportamenti e soprattutto NON fa diagnosi. Il coach si mette in una posizione di parità con il suo coachee, e insieme si costruisce un percorso condiviso, fatto di obiettivi e azioni specifiche e di tempistiche. Il coach fonda il suo operato sull’ascolto, sull’impegno e sulle reciproche responsabilità. 💡💡💡
Lo scetticismo sparisce nel momento in cui si viene a conoscenza del ‘metodo’ del coaching, una vera e propria mappa generativa entro cui il Coachee si muove e può MISURARE i suoi traguardi e i suoi risultati, frutti del piano d’azione costruiti in alleanza con il proprio Coach. 🏞🌄🌅Il percorso di coaching è in genere breve, dura tra le 6 e le 8 sedute, distanziate di circa un mese, a seconda delle necessità. Per questo è tanto amato dagli imprenditori e da chi vuole raggiungere risultati concreti in un tempo limitato. Il focus è operativo e lo slancio è verso il futuro e l’allenamento delle potenzialità personali. 🍀🍀🍀