Oggi é stata una bellissima giornata. Che é successo di speciale? Non ne ho idea, come – quasi – sempre é tutto dentro di noi, nel come viviamo i momenti, nella qualità dei pensieri che abbiamo, nelle pazze corse dei nostri neuroni, negli incontri tra energie, nei vortici che abbiamo dentro.
É sicuramente il giorno in cui ho lavorato di più da quando ho ripreso.
É il giorno del tuo quarto complimese.
É il giorno in cui ti ho allattato seduta a terra sotto una tettoia mentre una pioggia improvvisa primaverile aveva fatto scappare tutti dal parco.
É il giorno in cui ti sei girato su un fianco mentre cercavi di acchiappare il mio braccio distratto.
É il giorno in cui mi sono guardata allo specchio e ho fatto la foto alla mia pancia ormai vissuta, ancora con la linea nigra dell’ ultima gravidanza, rovinata da un’ernia ombelicale, dalla diastasi, e certo non più bella come una volta.
Eppure guardarti Paperotto, vedere l’amore che ricevi dai tuoi fratelli, sentirti sereno e accudito mi rende così sicura e luminosa che tutto il resto passa in secondo piano. Ho sempre pensato che sarei stata orgogliosa delle mie rughe, oggi penso che tutte le mamme dovrebbero avere meno paura di mostrare il proprio corpo imperfetto. É casa e rifugio, medicina e nido. É tutto quello di cui tu oggi hai bisogno, quando sotto una pioggia battente non mi vedi da ore e vuoi essere rassicurato.
Coraggio Paperotto, siamo sopravvissuti ai primi 4 mesi e alla pioggia di oggi 😉Non sei più un neonato, hai superato gli 8 kg e sai ridere fino a che la saliva non ti va di traverso. Sei un piccolo ometto che cambia e che mi cambia ogni minuto che passa. Ti auguro di guardare il mondo come guardi me in ogni momento, e che il mondo ti sia riconoscente per questo.
Dimmi un po’, tu e i tuoi compari nati nel 2020, così abituati a gente mascherata che vi parla, avrete maggiori capacità di leggere le emozioni? Maggiore empatia? Intelligenza emotiva? Io scommetto di sì, staremo a vedere…