Caro Diario – Argentina 2008

Nel febbraio del 2008 io e il Micio partimmo 3 settimane in Argentina. Indimenticabili.

Eravamo scanzonati e curiosi, e mai avremmo pensato che un giorno avremmo smesso di viaggiare. Certo, non è che abbiamo proprio “smesso”, ma l’Europa non vale. Non valgono viaggi di meno di due settimane o viaggi stanziali in cui si dorme nello stesso posto per più di due notti di seguito. Abbiamo smesso “temporaneamente”, ci diciamo sempre. Ma gli anni passano, la nostra vita diventa più complessa e soprattutto più piena, una luna nuova ogni giorno, stupori a ogni week-end, fioriture di micro nanetti che crescono a vista d’occhio e quasi non vuoi chiudere gli occhi per non perderti la prossima risata.

E quindi che dire, non riusciamo a lamentarci della qualità dei nostri giorni, eppur ci chiediamo come sarebbe, oggi, essere all’altro capo del mondo ad avere come unico pensiero quello di respirare a pieni polmoni altre culture, di parlare – anche maccheronicamente -tutte le lingue che sappiamo ma soprattutto di leggere negli occhi la diversità, la molteplicità di espressioni e di gesti, e di sentirci più ricchi nonostante uno zaino mezzo vuoto e sgangherato sulle spalle.

Appunti dal viaggio in Argentina 19.02.2008-10.03.2008. Avevamo 26 anni, un abbonamento annuale a teatro e tanta voglia di fare di più.

Ieri e oggi ho visto tanti animali. La reazione della gente davanti agli animali e’ quella dei bambini: le bocche si aprono, cala un piacevole silenzio, tutti condividono i commenti solo quando l’onda del primo impatto e’ passata. Ecco le mie impressioni da bambina. Da bimba.


Oggi ho visto elefanti e leoni marini a perdita d’occhio. Gli elefanti stanno sulla spiaggia pancia all’aria e hanno l’aria pigra e pacifica. I leoni fanno un casino incredibile. Si punzecchiano continuamente e urlano versi al cielo. Ieri ho camminato tra i pinguini, miriadi e miriadi di pinguini. In alcuni punti del sentiero puoi proprio camminare tra di loro, non ti dicono neanche di non toccarli, in ogni caso sono poche le persone “coraggiose”. Me li aspettavo più grossi i pinguini, invece ti arrivano poco sopra il ginocchio.

La maggior parte non ti guarda neanche, fissa il sole e si scalda la pancia, oppure si sdraia in modo goffissimo e si rifugia in qualche buca. Ce n’erano molti sulla spiaggia, ma ancora di più all’asciutto. 

I pinguini in un paesaggio desertico proprio non me li aspettavo. Si trovano nel bel mezzo della steppa patagonica, tra i rovi e le pietre color sabbia, attorno a branchi di lama, ad armadilli e a volpi grigie. Non avevo mai visto un armadillo, e me l’aspettavo più piccolo. Quello di oggi era molto curioso e attratto dai miei piedi.

Le volpi invece sembrano cani, solo con l’aria un po più lesta. Siamo stati fortunati a vederle, sono abbastanza rare, dicono. In compenso non abbiamo visto i delfini, che qui sono all’ordine del giorno. Casi della vita. Quando dico “visto” significa che ci ho praticamente giocato, io loro e la macchina fotografica.

Ho giocato con tutti, fatto il bagno con muta, maschera e boccaglio: bellissimo. I lama sono eleganti e si muovono in gruppi numerosissimi.

Qua le distanze sono pazzesche. Ogni volta macini 18-20 ore di pullmann. Per chilometri e chilometri, per intere ore, non vedi nient’altro che steppa, incroci due o tre macchine, i lama attraversano la strada spavaldi. I pullmann sono di super lusso rispetto ai nostri, viaggi su dei troni reali reclinabili e larghissimi, ti servono colazione, pranzo e cena, mandano in onda film di continuo. Sono aerei praticamente, ma con panorama incluso.

E poi la gente: e’ incredibile la gente, questo e’ un paese dove se ringrazi dopo aver chiesto un’informazione ti rispondono dicendoti “es un plazer, estrellita, corazon mio, buena onda”… e cosi via. Sembra che non aspettassero che te. Mi han sempre detto che gli argentini parlano spagnolo con l’accento italiano. Ed è proprio così! Li senti urlare “pero doooondeee??” proprio come una massaia al mercato che urla in un vicolo all’amica di quartiere.

Ed e’ difficile sentirsi lontani qui, anche se sei all’altro capo del mondo.

3 Comments

  1. È sempre un piacere leggerti. Questa mattina mi sono concessa questo piacere prima di colazione e la mia impegnativa giornata si è aperta con te in Argentina…
    Grazie!

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